Il cyberbullismo raccontato con due video-spot
di Ilaria Galizia
Abbiamo visto dei brevi video, rappresentati da ragazzi che parlano della loro esperienza sul bullismo.
Entrambi hanno suscitato in noi diverse emozioni. Il primo si chiama "Gaetano" e fa parte di cinque episodi della web serie "Se mi posti ti cancello", attraverso il racconto di un gruppo di compagni di classe, vengono affrontati temi legati alla sicurezza in rete: cyberbullismo, sexting, digital divide ed esposizione ai media. Ad esempio è molto più basato sull'ironia nel raccontarlo con parole che usano adesso i giovani, ma comunque con un significato importante, ovvero che molte volte si fanno dei gesti brutti verso altre persone, e che non capiscono quanto possa far male.
Il secondo video - "La felpa del bullo" - è realizzato da un gruppo di ragazzi in una scuola, è stato molto più intenso, nel senso che mi ha colpito molto, ha suscitato una forte emozione dentro di me, il fatto che si togliessero tutti "la felpa del bullo" mi ha colpito, è stato un segno di protezione verso quel ragazzo.
Secondo me coloro che devono interpretare la parte della vittima, è mettersi nei panni di quei ragazzi, bisogna immedesimarsi, capire cosa provano, se dovessi interpretarlo io mi sentirei come se fosse la realtà, ed è questo che devono provare i protagonisti.
Molti non intervengono davanti a queste situazioni, perché hanno paura.. paura di perdere le amicizie schierandosi dalla parte della vittima, paura che poi possano trattare così anche loro, molti lo danno per scontato ma non è così che si affronta la vita, perché una sola della loro risata, può creare dei seri danni a persone vulnerabili.
Capire cosa sta provando la vittima, non è facile dato che il bullo non prova sentimenti quando fa queste azioni, possiamo pensare che provino umiliazione, paura e tante altre cose, ma nello specifico solo loro sanno i loro reali sentimenti, anche perché se tutte le persone potessero capire ciò che provano il bullismo non esisterebbe più.
Non bisogna aspettare i segnali per capire che uno scherzo è andato male, semplicemente non si scherza così, perché tocchiamo i sentimenti e la dignità delle persone, e nessuno è nato per far sentire inferiore qualcun altro.